Anche a Cosenza è stata istituita una via fittizia dove potranno prendere la residenza anagrafica le persone senza dimora della città. L’ISTAT raccomanda da anni a tutti i comuni italiani di dotarsi di una via fittizia, che serve proprio quando una persona senza dimora non ha un altro luogo fisico dove farsi assegnare la residenza anagrafica. Non tutti i comuni, però, seguono il precetto dell’ISTAT, e questo può avere conseguenze molto gravi. Senza la residenza anagrafica, infatti, le persone senza dimora sono privi di molti diritti civili fondamentali: non possono votare, non possono curarsi, non possono ricevere una pensione neanche se ne hanno diritto. Avere una residenza, anche se in una via inesistente, per tante persone altrimenti invisibili rappresenta il primo passo per ricominciare ad esistere. La via fittizia di Cosenza si chiamerà “Via dell’accoglienza”: un plauso al comune che l’ha istituita e che ha scelto un nome così bello.
L’avvocato e consigliere regionale Antonio Mumolo si candida al congresso regionale del Partito Democratico 2014
“Ho deciso di candidarmi raccogliendo le sollecitazioni di tanti amici e compagni – afferma Mumolo – che ritengono sia necessario un rinnovamento anche nella guida del PD regionale. Con il massimo rispetto per il lavoro faticoso ed a volte ingrato portato avanti fino adesso, credo sia arrivato il momento di cambiare rotta. La costruzione di un partito più accogliente, che si occupi dei più deboli, che affermi i diritti di tutti, parte anche da qui. Ognuno di noi deve cercare di dare il suo contributo di idee e proposte, mettendoci quella passione e quella umiltà che può riavvicinare tante persone alla politica ed al nostro partito”.
“Mi candido alla segreteria regionale del PD portando la mia esperienza e il mio vissuto, per costruire il partito dei DIRITTI, del LAVORO, dell’AMBIENTE, della SALUTE PER TUTTI e della LEGALITÀ. Un partito dei BENI COMUNI, i cui circoli siano aperti alle associazioni di volontariato e culturali, che si occupi dei più deboli, che faccia spazio al merito e che diventi punto di riferimento per una nuova politica regionale e nazionale. La mia candidatura nasce dall’area che ha sostenuto Pippo Civati al passato congresso ma ha l’ambizione di unire le varie anime del partito su un progetto comune di rinnovamento. Anche per questo il mio programma sarà partecipato ed aperto a tutti coloro che vorranno contribuirvi”.
COMITATO ELETTORALE PER ANTONIO MUMOLO SEGRETARIO Se vuoi sostenere la candidatura di Antonio Mumolo, collaborare alla stesura del programma o semplicemente ricevere informazioni sulle iniziative compila il modulo sottostante. Grazie!
Sabato 18 gennaio è stata inaugurata la nuova sede di Avvocato di strada Cerignola.
La presentazione del nuovo gruppi di avvocati volontari, che assisteranno da un punto di vista legale le persone senza dimora del territorio, si è tenuta presso il Centro Culturale “ExOpera”, in Piazzale San Rocco, 32, Cerignola.
Nel corso della mattinata si è tenuto il dibattito pubblico sul tema “Inclusione, lavoro, giustizia: la città fragile chiede diritti”.
Era agli arresti domiciliari. Sono in tanti gli homeless a scontare il carcere anche quando potrebbero avere pene alternative se avessero una casa. Per sorvegliarli, secondo Avvocati di strada, basterebbero i braccialetti elettronici. La storia di Ilario Bonazzoli.
(RED.SOC.) MILANO – In primo grado il Tribunale lo aveva condannato perché non si era fatto trovare in casa, nonostante fosse agli arresti domiciliari. Era il 2009. Peccato che l’uomo, Ilario Bonazzoli, 43 anni, fosse senza dimora. La sua “casa” doveva essere il parco di fronte al Municipio di Borgosatollo, un paese alle porte di Brescia. Per tre volte i poliziotti che lo sorvegliavano hanno notato una sua “evasione” dalla panchina. Alla fine e’ arrivata la denuncia e la condanna in primo grado ad altri dieci mesi di carcere. Il 12 gennaio la sentenza d’appello la ribalta e sancisce che Bonazzoli debba lasciare il penitenziario di Ivrea dove e’ attualmente detenuto. Ma il problema, a questo punto, ricade sui servizi sociali di Borgosatollo, dove il senza dimora dovrà alloggiare: “Oggi come oggi, non saprei nemmeno dove alloggiarlo, non abbiamo strutture da offrirgli – commenta il sindaco di Borgosatollo Francesco Zanardini -. L’unico aiuto che gli possiamo dare e’ trovare una residenza fittizia”. La storia di Ilario Bonazzoli è unica, non fa scuola. Ma apre scenari interessanti a chi da 13 anni si occupa di difendere i diritti dei senza dimora, come l’associazione Avvocati di strada. Per quanto assurdo sia obbligare chi non ha una una casa a restare su una panchina, la sentenza potrebbe marcare un cambio culturale: “Non ho visto le carte – ragiona il presidente di Avvocati di strada Antonio Mumolo – e il mio giudizio non può essere molto approfondito, ma di primo impatto non la giudico negativa di per se'”. Ai senza dimora infatti di norma viene comminata una pena da scontare in carcere anche quando la sentenza prevederebbe una misura cautelare minore. Ma come si fa a sorvegliare una persona che non ha un domicilio? La risposta, per l’avvocato Mumolo, c’e’: attraverso il braccialetto elettronico annunciato dal Governo Letta a dicembre. Una misura al centro delle polemiche proprio in questi giorni: il 15 gennaio il capo della Polizia Alessandro Pansa ha dichiarato alla Commissione giustizia della Camera in relazione al decreto Cancellieri che al momento ne sono utilizzati 90, anche se il costo complessivo è di 5 milioni di euro. Eppure lo strumento, potenzialmente, potrebbe aiutare il sistema carcerario a risparmiare soldi e celle. Di cifre esatte sui detenuti senza dimora non ne esistono, ma esistono altri numeri che possono dare un’idea dell’entità del fenomeno. Secondo l’ultima ricerca FioPSD – Istat il 13,2 per cento dei 50 mila senza dimora d’Italia ha avuto esperienze con il carcere. Non per tutti la cella era necessaria. A questo si aggiungono le esperienze di Antigone e Ristretti orizzonti, che segnalano moltissimi casi di senza dimora costretti a stare in carcere. “L’introduzione del braccialetto unito all’obbligo di firma ogni giorno potrebbe contribuire ad evitare la sperequazione di trattamento tra chi ha una casa e chi no – e’ la conclusione di Mumolo -. Permetterebbe di seguire i senza dimora senza obbligarli a stare in carcere. L’evasione ci sarebbe solo nel caso in cui qualcuno si strappasse il braccialetto”. (lb) (www.redattoresociale.it) 13:07 16-01-14 NNNN
Prende il via in questi giorni una nuova collaborazione tra Avvocato di strada Onlus e Diritto 24 il portale giuridico deL Gruppo Sole 24 Ore dedicato ad Avvocati e Professionisti Legali in genere.
Nel corso dell’anno verrano pubblicate su Diritto 24 interviste rilasciate dagli avvocati volontari dell’Associazione, attraverso le quali i legali parleranno delle proprie attività, delle proprie esperienze di volontariato e delle motivazioni che li hanno spinti a dedicare una parte del proprio tempo alla difesa dei più deboli.
A questo indirizzoè disponibile la prima di queste interviste: ne è protagonista il presidente di Avvocato di strada Onlus Antonio Mumolo, avvocato giuslavorista ed esperto in diritto dell’immigrazione.
Agli avvocati volontari, sarà inoltre data la possibilità di pubblicare su Diritto 24, a turno, articoli a propria firma relativi a sentenze ottenute o commenti a casi emblematici incontrati durante la propria attività di volontariato.
“I nostri oltre settecento avvocati – sottolinea il presidente Antonio Mumolo – ogni giorno si occupano dei casi più disparati: diritto alla residenza anagrafica, immigrazione, fogli di via, sanzioni contro la povertà, diritto del lavoro e tanto altro ancora. Molte di queste problematiche si risolvono sicuramente grazie ad una approfondita conoscenza del diritto, ma anche grazie alla conoscenza di determinate prassi, delle difficoltà di chi vive in strada e dei meccanismi di esclusione della nostra società”.
“In oltre dieci anni di attività – dice ancora Mumolo – abbiamo accumulato molta esperienza e siamo lieti, quando possiamo, di mettere il nostro bagaglio di conoscenze a disposizione di tutti gli avvocati italiani, anche a quelli che magari vivono e lavorano in città dove non siamo presenti con una nostra sede e che non fanno parte della nostra associazione ma che sono comunque interessati a fare qualcosa per gli altri. Uno dei nostri principali obiettivi è cercare di portare il nostro aiuto a tutte le persone che vivono in strada in Italia. Il portale Diritto 24 è molto letto dagli avvocati italiani e ci auguriamo che con questa nuova collaborazione potremo portare il nostro aiuto a tante nuove persone in difficoltà”.