da admin | Mag 19, 2014 | Consiglio Regionale ER, Eventi, Politica
La legalità
Lunedì 19 maggio 2014 h.21
Sala “Il gabbiano”, Conselice
Intervengono:
Elly Schlein, candidato PD alle Elezioni Europee
Antonio Mumolo, consigliere regionale PD
Elena Tagliani (SEL)
Paola Pula, candidato sindaco di Conselice
Rappresentanti di Libera

da admin | Mag 19, 2014 | Avvocato di strada, Consiglio Regionale ER, Eventi, Politica
Giovedì 22 maggio h.20.30
Centro Sociale Tonelli, Via Galletta 42, San Lazzaro di Savena
DIRITTI
Modera:
Federica Mazzoni, Coordinatrice PD Donne Bologna
Intervengono:
Antonio Mumolo
Presidente Avvocato di strada Onlus, Consigliere regionale PD
Salvatore Vassallo
Commissione nazionale di garanzia PD
Sergio Lo Giudice
Senatore PD
Isabella Conti
Candidata Sindaco PD

da admin | Mag 13, 2014 | Consiglio Regionale ER

7 maggio 2014, seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
OGGETTO 5087
Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari» (88)
MUMOLO: Grazie, presidente. Ho in mano il dossier 2013, redatto in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che si chiama L’altra ‘ndrangheta in Emilia-Romagna, “l’altra ‘ndrangheta” per differenziarla dalla ‘ndrangheta che si trova in Calabria. Non parla solo di ‘ndrangheta questo rapporto, questo rapporto racconta di una serie di inchieste, tantissime inchieste, che si sono sviluppate nella nostra regione e che riguardano le varie mafie, le varie organizzazioni criminali che purtroppo in questa regione ci sono e operano e in questa regione ormai sono radicate, perché ormai purtroppo non si parla più di infiltrazioni mafiose ma di radicamento di varie organizzazioni criminali. Un capitolo di questo dossier riguarda il lavoro nero e sommerso, inizia così: “lavoro nero, sottopagato, capolarato, evasioni contributive e mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavoratori sono utilizzati dai boss per ottenere un vantaggio economico nei confronti delle imprese legali per conquistare l’economia sana”. Il lavoro nero non è di per sé qualcosa che viene praticato solamente dalle organizzazioni criminali, ma viene definito in tanti rapporti della Direzione distrettuale antimafia un “reato spia”, cioè un reato dal quale si può poi verificare l’esistenza di un’organizzazione criminale. Perché è un reato spia? Perché il lavoro nero e il lavoro sommerso consentono il radicamento delle organizzazioni criminali perché in questa maniera le organizzazioni criminali, non pagando i lavoratori, non pagando i contributi, esercitano una sorta di concorrenza sleale e con questa concorrenza sleale, con gli appalti magari al massimo ribasso, con un’offerta bassissima riescono a vincere l’appalto. Se le organizzazioni criminali vincono l’appalto che cosa succede? Che ne vincono uno, due, tre, quattro e alla fine le ditte sane, quelle che si comportano onestamente, quelle che rispettano le leggi, chiudono. E questo che cosa significa? Significa che poi i lavoratori di quelle aziende devono andare dai responsabili delle ditte mafiose a chiedere un lavoro. L’infiltrazione mafiosa è come una goccia d’inchiostro che cade su una carta assorbente, quella goccia d’inchiostro si allarga sempre di più così come si allarga l’infiltrazione, perché se non ci sono degli argini, quella goccia d’inchiostro tende ad allargarsi.
Le mafie non tendono solo a riciclare il denaro, ma tendono anche a controllare il territorio. Vi informo che ad esempio a Napoli sono aperti gli sportelli bancomat della camorra, cioè ci sono degli sportelli dove la camorra presta dei soldi. L’usura è un’attività nota delle organizzazioni criminali, ma in questo caso la particolarità è che non vengono richiesti interessi, quindi non solo non c’è usura, ma non vengono neanche richiesti interessi perché la camorra ha la possibilità di recuperare quei soldi e in questa maniera si sostituisce alle banche e allo Stato, in questa maniera crea consenso sul territorio, in questa maniera controlla il territorio. E’ quello che sta avvenendo a poco a poco anche in Emilia-Romagna.
Noi dobbiamo rendere quella carta assorbente su cui cade l’inchiostro nero delle infiltrazioni mafiose impermeabile, e questa legge, insieme alle altre leggi che il collega Alessandrini ha ricordato, va esattamente in quella direzione. Abbiamo ottenuto una serie di risultati, tutti quanti li possiamo vedere. Ad esempio con la legge 3/2011 migliaia di ragazzi sono stati coinvolti in una serie di iniziative culturali, sono andati a lavorare nei campi di Libera. E’ una cosa importantissima perché la promozione della legalità è una di quelle cose che noi possiamo fare in Regione Emilia-Romagna.
Su questa legge vorrei parlare solamente di due articoli. L’articolo 3 è già stato illustrato dal collega Alessandrini, ma l’articolo 3 in particolare è l’articolo che riguarda la promozione della legalità con una serie di iniziative anche culturali e formative nei confronti dei lavoratori, che in questo caso sono i soggetti deboli perché sono quelli più facilmente ricattabili. La cultura della legalità è qualcosa di importantissimo, è una risposta che noi possiamo dare allo stereotipo di quell’Italietta nella quale si va avanti solo sgomitando, violando le regole, facendosi raccomandare, perché, come ha detto il presidente di Libera don Luigi Ciotti, la cultura mafiosa è anche qui quando si pensa che le regole valgono solo per gli altri o quando noi non ci preoccupiamo dei più deboli.
Sull’articolo 6 sono state fatte delle osservazioni, ma l’elenco di merito per gli operatori economici è un segnale, è un segnale importantissimo: significa premiare gli onesti, significa fare in modo che l’onestà e il rispetto delle leggi siano riconosciuti e siano incentivati. Tempo fa un ministro di questa Repubblica disse che con la mafia si doveva convivere. Noi non vogliamo convivere con nessun tipo di organizzazione criminale, leggi come questa sono anche una risposta a quella disgraziata frase.
L’ultima cosa che vorrei dire, presidente, è che comprendo anche le perplessità. Ho visto che il centrodestra si è astenuto sui singoli articoli di questa legge e l’astensione è anche un segnale politico, però sarebbe un segnale politico ancora più forte, visto che quello l’avete già lanciato, che questa legge venisse votata all’unanimità. Non ho visto grandi perplessità di merito…
NOÈ: Manca l’assessore.
MUMOLO: L’assessore non è un consigliere, collega Noè, e non vota. Io vorrei che questa legge venisse votata all’unanimità, che ci fosse anche il tuo voto, consigliera Noè, perché noi stiamo lanciando dei segnali. Certamente non abbiamo poteri di ordine pubblico, certamente non abbiamo poteri che sono di competenza dello Stato, ma possiamo lanciare un segnale ed è importante. Ci saranno qualcosa come duecento inchieste in questo dossier solamente nel 2013 in Emilia-Romagna, duecento inchieste che riguardano le mafie albanesi, la mafia turca, oltre a quelle nostrane, la mafia rumena. Noi però il compito di lanciare un segnale ce l’abbiamo…
MUMOLO: Ci sono delle cose assolutamente positive in questa legge. C’è qualcosa che non vi convince del tutto? Però votare sì all’approvazione di questa legge sarebbe un segnale di compattezza di questo organo politico nei confronti delle infiltrazioni e del radicamento delle organizzazioni criminali. Grazie, presidente.
da admin | Mag 13, 2014 | Congresso PD ER 2014, Politica, Rassegna stampa
(ER) PD. DIREZIONE APPROVA RINVIO CONGRESSO, CONTRARI I CIVATIANI
DOPPIE PRIMARIE DOPO ESTATE, PER SEGRETERIA E PRESIDENZA REGIONE
(DIRE) Bologna, 13 mag. – Alla fine e’ passato come previsto il rinvio, ma coi civatiani contrari. Con 36 voti a favore e due ‘no’ la direzione regionale del Pd ha approvato ieri sera lo slittamento del congresso dell’Emilia-Romagna, il secondo consecutivo. Le primarie per la successione di Stefano Bonaccini, eletto nel 2009 per un quadriennio, erano infatti inizialmente fissate per febbraio scorso, ma si decise di rimandare tutto al 22 giugno perche’ iscritti e volontari erano appena stati chiamati ad uno sforzo notevole per i congressi provinciali e poi per quello nazionale. Ma evidentemente il Pd si e’ poi pentito di quella scelta perche’ su impulso dei segretari provinciali (ieri sera a perorare la scelta sono intervenuti il reggiano Andrea Costa e il bolognese Raffaele Bonini, oltre al loro coordinatore Paolo Calvano, numero uno Pd di Ferrara) ha deciso di fare slittare l’elezione del nuovo segretario regionale a dopo l’estate. Ancora non e’ stata fissata una nuova data per il congresso, che dovrebbe essere decisa insieme alle regole per le candidature immediatamente dopo i ballottaggi di inizio giugno. Ma in via Rivani si parla di un termine tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Cosi’, le primarie del dopo-Bonaccini si terranno a brevissima distanza da un altro match, ancora piu’ atteso ed importante e strettamente legato al primo dal punto di vista politico: quello, verosimilmente di coalizione, per scegliere il candidato del centrosinistra alle regionali di inizio 2015, che dovrebbe tenersi tra novembre e l’inizio di dicembre. Sostanzialmente d’accordo sul rinvio renziani e cuperliani, non a caso ad esprimere contrarieta’ sono soprattutto i civatiani, schierati con l’unico candidato in campo finora (che si e’ visto per ben due volte rinviare il congresso), Antonio Mumolo. In direzione, pur privo del diritto di voto, il consigliere regionale ha ribadito la propria contrarieta’ all’ennessimo spostamento di date. Un rinvio “ovviamente gia’ deciso dai segretari provinciali”, punge la consigliera provinciale di Bologna Daniela Vannini, suo uno dei due voti contrari mandati agli atti. “Rinviamo fino a quando chi sta nella cabina di regia non trova un candidato che gli piace?”, si e’ poi chiesta sul suo profilo Facebook Vannini. “E se avessimo la sensazione che il candidato buono fosse disponibile fra tre anni, che si fa? Perche’ se il tema e’ dare a tutti pari opportunita’- cita uno degli argomenti usati in direzione dal fronte pro-rinvio- forse dovremmo aspettare tutti i possibili candidati. E se invece il tema e’ che serve un candidato unitario, ne abbiamo gia’ uno solo, piu’ unitario di cosi’?”. Ora il rinvio, come nella precedente occasione, dovra’ avere il placet del livello nazionale del partito. (Bil/ Dire) 12:18 13-05-14 NNNN
da admin | Mag 12, 2014 | Avvocato di strada

Inaugurazione Avvocato di strada Torino
Sabato 17 maggio 2014, h. 12
presso Bartolomeo & C, Via Giovanni Camerana 8, TORINO
Interverranno
Avv. Antonio Mumolo, Presidente Avvocato di strada Onlus
Avv. Daniele Beneventi, Coordinatore Avvocato di strada Torino
Sabato 17 maggio verrà presentato l’avvio del progetto Avvocato di strada nella città Torino. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale Avvocato di strada Onlus, vede la collaborazione della storica Associazione Bartolomeo & C, che da oltre trent’anni con i propri volontari opera in favore delle persone senza dimora della città.
Il nuovo sportello legale sarà aperto a scadenza settimanale e si terrà presso la sede della Bartolomeo & C, nei pressi della Stazione FS Porta Nuova. Tutte le persone senza dimora della città potranno venire allo sportello anche senza appuntamento per incontrare gli avvocati e ricevere tutela legale gratuita e professionale.
La nuova sede di Avvocato di strada Torino è la prima in una regione importante come il Piemonte, ed è la 38esima in tutta Italia: Torino si aggiunge infatti ad Ancona, Andria, Bari, Bologna, Bolzano, Catania, Cerignola, Cremona, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Jesi, La Spezia, Lecce, Macerata, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Pescara, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Salerno, Siracusa, Taranto, Trieste, Venezia, Verona, Vicenza. Fanno parte dell’Associazione oltre settecento avvocati volontari, che dal 2001 ad oggi hanno aperto più di ottomila pratiche.
Al termine della presentazione verrà offerto un buffet a tutti i partecipanti. Sono invitati alla presentazione i giornalisti, le associazioni, le istituzioni pubbliche e tutti i cittadini interessati.
Evento Facebook
https://www.facebook.com/events/392189750924319/
Info e Contatti
Email: info@avvocatodistrada.it
Web: www.avvocatodistrada.it
Tel. 051397971 – Fax
da admin | Mag 9, 2014 | Consiglio Regionale ER, Politica
Procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione e alla de-materializzazione dei percorsi amministrativi, promozione di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale, diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, attività di formazione: sono queste le misure per favorire la legalità e il contrasto delle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata nel comparto della logistica contenute nella legge regionale approvata oggi dall’Assemblea legislativa e dal titolo “Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari”.
Fra le azioni previste dalla norma, l’istituzione dell’elenco di merito degli operatori economici dei singoli settori, della Consulta regionale per la legalità e la promozione della responsabilità sociale e dell’Osservatorio del settore dell’autotrasporto; verranno poi siglate intese fra gli enti pubblici che rilasciano licenze anche al fine di maggiori controlli, oltre a misure di prevenzione di illegalità nelle aree di sosta. Nella logistica e nel facchinaggio, guerra al caporalato e un elenco regionale dei prezzi dei servizi forniti. Quanto al trasporto di materiali dalle cave, le imprese di autotrasporto dovranno comunicare i dati identificativi dei mezzi, pena la sospensione dell’attività estrattiva da uno a sei mesi.
Hanno votato a favore della legge Pd, Fds, Sel-Verdi, Idv e Misto, astenuti Fi-Pdl, Lega Nord, M5s e Udc.
Come spiega nella sua introduzione il relatore Tiziano Alessandrini, la legge vuole “innovare le azioni di contrasto, dando incisività all’azione di controllo, vigilanza e segnalazione agli enti competenti”, ad esempio “sulle modalità di verifica dei requisiti previsti dalle norme nazionali per l’autotrasporto” o “sui trasporti effettuati dalle cave sul territorio regionale”: l’obiettivo è “sottrarre opportunità, non lasciare che le organizzazioni mafiose occupino spazi vuoti, dove, sostanzialmente, manca l’intervento delle istituzioni, impedire che l’imprenditoria sana trovi più vantaggioso fare affari con la mafia”. I principali strumenti messi in campo, sottolinea il consigliere, sono “un elenco di merito degli operatori economici nei settori dell’autotrasporto di merci, dei servizi di facchinaggio e dei servizi complementari”, e “una Consulta regionale per la legalità e la promozione della responsabilità sociale”.
Il relatore illustra poi le soluzioni adottate per ogni singolo comparto. Per quanto riguarda l’autotrasporto, la legge regionale prevede “specifiche intese con gli enti pubblici competenti ad autorizzare l’esercizio dell’attività di autotrasportatore e ad esercitare la vigilanza sul suo corretto svolgimento”. C’è poi l’istituzione di un “Osservatorio del settore dell’autotrasporto di merci” con la funzione di “acquisire informazioni e dati utili per il monitoraggio delle attività degli operatori economici del settore favorendo la rilevabilità dei flussi finanziari”, il varo del “coordinamento regionale delle funzioni di gestione degli Albi degli autotrasportatori e del rilascio delle licenze” e “misure finalizzate alla prevenzione e al controllo dei fenomeni di illegalità nelle aree di sosta”.
Novità anche per quanto riguarda gli adempimenti legati al trasporto di materiale derivante da attività estrattive: le imprese di autotrasporto dovranno infatti “comunicare i dati identificativi dei mezzi di cui si avvalgono per il trasporto del materiale” e per gli inadempienti il rischio è “la sospensione dell’attività estrattiva per un periodo che va da un minimo di uno a un massimo di sei mesi”.
Per i comparti della logistica e del facchinaggio, l’impegno assunto con il sì alla legge è quello di “contrastare il fenomeno di caporalato e gli altri illeciti che alterano la regolarità del mercato del lavoro, attraverso qualsiasi forma di sfruttamento dei lavoratori e dell’utilizzo non regolare degli stessi”: le misure messe in campo, chiarisce Alessandrini, sono “la stipulazione di accordi e protocolli d’intesa con tutti gli organismi istituzionali per attuare un’attività di monitoraggio e successiva diffusione di dati, informazioni e segnalazioni relativi alla disapplicazione o non corretta applicazione dei contratti di lavoro di settore” e “un elenco regionale dei prezzi relativi ai servizi di facchinaggio, ai servizi complementari e all’attività di logistica”.
Nel corso del dibattito in aula è intervenuto a favore del progetto di legge il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, che ha chiesto ai colleghi un voto unanime per l’approvazione: “Andiamo nella direzione di rendere impermeabile il tessuto produttivo alle infiltrazioni mafiose agendo su alcuni fattori molto importanti, a partire dal lavoro nero”.