Bologna. Salvini all’Antoniano. Mumolo (PD): “In presidio con i migranti per contrastare la politica dell’odio”

Bologna, 6 gennaio 2019 – “Ho voluto partecipare questa mattina al presidio davanti al teatro Antoniano innanzitutto per trasmettere la mia solidarietà agli amici dell’Antoniano, realtà impegnata da sempre, in maniera concreta, sul tema dell’accoglienza, che oggi ha subito il paradosso di vedere i propri luoghi contaminati dalla retorica dell’odio”: così Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada e candidato alle elezioni regionali del 26 gennaio nella lista del Partito Democratico.
“Salvini – prosegue – dice che la sinistra è rancorosa e nel dirlo si nasconde dietro il paravento subdolo dei bambini, tacendo sui tanti bambini che da ministro ha lasciato morire in mezzo al mare.È lui in realtà il vero maestro del rancore: da avvocato impegnato sul tema dell’accoglienza ribadisco che i famigerati decreti Salvini creano innanzitutto insicurezza e tentano di smantellare il sistema di accoglienza. Leggere attentamente i decreti dell’ex ministro degli Interni vuol dire decodificare una deliberata strategia di esclusione, iniettata di razzismo e xenofobia. Quando c’è un tentativo di seminare odio e divisione non bisogna abbattersi ma bisogna battersi. Avvocato di strada fa questo in tutta Italia e se, rieletto in Consiglio regionale, porterò avanti con determinazione questa battaglia anche dagli scranni dell’Assemblea legislativa”.

Il PD nella situazione politica attuale

Oggi alle 20.30, nel mio circolo, Bolognina Centro, ci confronteremo sul PD nella situazione politica attuale.
Ragionare insieme, analizzare i dati, ascoltare critiche su quanto fatto e proposte su quello che dovremmo fare mi sembra fondamentale in questo momento.
Vi aspetto stasera con Claudio Mazzanti, Giulia Bernagozzi, Mario Oliva e con il nostro segretario, Luigi Tosiani.

Siria. Aula approva la risoluzione Si-Pd-Misto: “L’Europa intervenga per i curdi”

L’Aula approva (col sì di Pd, Si, gruppo Misto e M5s, astensione di Lega, Fdi e Forza Italia) la risoluzione a prima firma Igor Taruffi (Sinistra italiana) e Antonio Mumolo (Partito democratico) per chiedere alla giunta di “esprimere solidarietà al popolo curdo” dopo l’attacco del governo turco, “promuovendo in tutte le sedi istituzionali l’attivazione dei canali diplomatici volti alla risoluzione del conflitto”. Una risoluzione firmata anche da Yuri Torri di Si e da Silvia Prodi del gruppo Misto, oltre che dai consiglieri del Pd Enrico Campedelli, Lia Montalti, Luca Sabattini, Nadia Rossi, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Paolo Zoffoli, Valentina Ravaioli e Stefano Caliandro.

Un documento “per far sentire la voce dell’Europa”, cercando di evitare che “l’Isis sfrutti il caos che si verrebbe a creare nel nord della Siria per riorganizzarsi”. Per questo, Mumolo sollecita il “boicottaggio di tutti i marchi di prodotti registrati in Turchia, in modo che il governo riceva un segnale, anche sollecitato dalle aziende”.

Secondo Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) “la Russia, pur intrattenendo buoni rapporti con la Turchia di Erdogan, non può dimenticare il suo ruolo di garante dell’integrità territoriale della Siria e un’eventuale neutralizzazione delle milizie curde per mano turca rischia di rappresentare un grosso regalo a quello Stato islamico che già in passato si è giovato dell’ambigua connivenza dei servizi segreti di Ankara”. Per Andrea Galli (Forza Italia) però “ci sono pochi accenni all’aviazione russa che ha fermato l’Isis”. Da parte di Andrea Bertani (M5s) “ci si deve muovere come Unione Europea: serve una posizione unica”. Infine, per Matteo Rancan (Lega) questa invasione è la prova che “tutti dobbiamo avere lo stesso obiettivo: mai la Turchia in Europa”.