Un’intervista agghiacciante

Un’intervista agghiacciante. Quella rilasciata oggi a La Stampa dal senatore leghista Pillon non può essere definita diversamente. In poche battute finiscono rapidamente nel mirino la legge 194 e la libertà delle donne, le unioni civili, addirittura il divorzio. Nessuno di questi diritti, conquistati negli ultimi decenni grazie alle durissime battaglie condotte da tante e tanti, può dirsi al sicuro. Nessun uomo o donna di questo Paese può far finta di niente: queste parole non sono dette con leggerezza. Questa gente è al governo e sta scrivendo delle leggi che presto verranno approvate. Diciamo con forza che sui diritti civili non si torna indietro. Che la libertà di scelta delle donne è intoccabile. Che vogliamo pensare al futuro, non fare un salto indietro di 50 anni.

Parità. Risoluzione Pd: “Regione aderisca alla Carta dei Diritti della Bambina”

La Regione Emilia-Romagna sottoscriva la “Carta dei Diritti della Bambina” proposta da FIDAPA BPW Italy, un’associazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di rimuovere ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, sia nell’ambito della famiglia che in quello del lavoro. È la proposta del Partito democratico, di Sinistra italiana e del Gruppo misto-Mdp, che hanno presentato una risoluzione (a prima firma di Francesca Marchetti e sottoscritta da Antonio Mumolo) per chiedere alla Regione di aderire al documento e metterlo in pratica.

L’obiettivo di questa Carta è riconoscere alla bambina, fin dalla nascita, il diritto di essere tutelata da stereotipi e discriminazioni di genere attraverso percorsi educativi, interventi per il rafforzamento dei diritti femminili legati alla salute, all’istruzione e al ruolo economico-sociale, nell’ottica di una crescita sana, consapevole, libera da ogni forma di violenza. A livello nazionale diverse istituzioni hanno già aderito, come la Regione Toscana e il Comune di Parma.

“La nuova ‘Carta dei Diritti della Bambina’ è del tutto coerente con i nostri principi statutari- sottolineano i consiglieri- la normativa vigente e gli strumenti adottati in materia di parità di genere, educazione e tutela dell’Infanzia e Adolescenza, nonché in linea con l’attenzione ai diritti delle minori che la Regione Emilia-Romagna esprime nei propri programmi di cooperazione, di contrasto agli abusi, allo sfruttamento, alla prostituzione”. Il suo riconoscimento formale – evidenziano i firmatari – andrebbe a rafforzare la strategia educativa per il rispetto delle differenze, ii superamento degli stereotipi discriminanti e l’empowerment femminile, in ottica di prevenzione della violenza, disegnata dalla Legge quadro regionale per la parità.

Per questo la risoluzione invita la Giunta a individuare le forme più idonee per un’adesione formale e sostanziale alla “Carta dei Diritti della Bambina” proposta da FIDAPA BPW Italy. Chiede inoltre di “individuare forme di collaborazione con l’articolazione distrettuale di FIDAPA per una divulgazione della Carta che comprenda e valorizzi le politiche per la parità e contro le discriminazioni di genere della Regione sui territori, nelle comunità emiliano-romagnole”.

La risoluzione è a firma di: Francesca Marchetti (Pd), Roberta Mori (Pd), Stefano Caliandro (Pd), Antonio Mumolo (Pd), Gianni Bessi (Pd), Nadia Rossi (Pd), Lia Montalti (Pd), Paolo Zoffoli (Pd), Barbara Lori (Pd), Enrico Campedelli (Pd), Silvia Prodi (Gruppo misto-Mdp), Igor Taruffi (Si), Yuri Torri (Si), Manuela Rontini (Pd), Gian Luigi Molinari (Pd), Luca Sabattini (Pd), Luciana Serri (Pd) e Marcella Zappaterra (Pd).

Abolito il superticket

<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fpermalink.php%3Fstory_fbid%3D1173765796096344%26id%3D100003888040150&width=500" width="500" height="552" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true" allow="encrypted-media"></iframe>

Quarto Savona Undici

<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fpermalink.php%3Fstory_fbid%3D1148072491999008%26id%3D100003888040150&width=500" width="500" height="803" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true" allow="encrypted-media"></iframe>

Formazione. Campedelli, Bagnari, Lori e Mumolo (Pd): “Garantire risorse per i centri pubblici dei Comuni”

I centri pubblici di formazione professionale in capo ai Comuni sono oggetto di un’interrogazione a risposta immediata in Aula di Enrico Campedelli, Mirco Bagnari, Barbara Lori e Antonio Mumolo. La manovra di bilancio per il 2018 avrebbe previsto per queste società partecipate, assoggettate alla legge Madia, risorse pari a 1 milione di euro, “non sufficienti,” fanno notare i dem, “a coprire i costi necessari per il personale”. A rischio dunque “l’occupazione di oltre 200 dipendenti e 1.200 collaboratori” insieme alla sostenibilità degli stessi centri, che non riuscirebbero ad operare in concorrenza con le strutture formative private.

I consiglieri hanno chiesto quindi quali risorse verranno previste nel prossimo assestamento e in che tempi verranno erogate per garantire la programmazione triennale dei centri ed evitare la loro chiusura. “Questi enti verranno consolidati per aprirsi a nuove funzioni” garantisce l’assessore regionale Scuola, lavoro, formazione, Patrizio Bianchi, che assicura 1 milione e 400 mila euro per il 2018 (e uguale somma per il 2019) destinati ai centri per servizi in materia di orientamento. “Continuiamo a garantire l’impegno e riconosciamo valori ai Comuni che hanno mantenuto la loro presenza sul territorio in questo settore” aggiunge l’assessore.