Legalità. Mumolo (PD) “Non vengano archiviate le indagini sull’omicidio Vassallo”

“Chiedere verità sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica ucciso nel 2010 per essersi opposto alle attività criminali della camorra”. E’ questo il tema al centro della risoluzione depositata in Assemblea legislativa dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo.

“Con la risoluzione – sottolinea Mumolo – invito la Giunta della Regione Emilia-Romagna a sostenere e diffondere l’appello lanciato dalla Fondazione e dalla famiglia di Vassallo perché lo Stato non rinunci a cercare esecutori e mandanti”.

“La petizione è stata portata avanti a seguito della notizia della possibile archiviazione delle indagini ed è stata sottoscritta da molte istituzioni e associazioni in tutto il territorio nazionale. Angelo Vassallo è un esempio di amministratore che ha operato per la legalità e la valorizzazione del proprio territorio – conclude Mumolo – professando il rispetto dell’ambiente e delle regole e molti ragazzi e ragazze della nostra Regione si sono avvicinati a percorsi di impegno e di partecipazione civica anche grazie alla sua storia”.

Pietre d’inciampo a Casalecchio

Oggi a Casalecchio di Reno l’artista tedesco Gunter Demnig effettuerà la posa delle due Stolpersteine (Pietre d’inciampo) in ricordo di Vanes De Maria e Giovanni Galli, due partigiani deportati politici nei campi di sterminio nazisti.

Le pietre d’inciampo sono il più grande monumento diffuso d’Europa dedicato ai deportati nei lager nazisti. Si tratta di sanpietrini, incorporati nel selciato stradale delle città, che recano una piastra in ottone con il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. L’iniziativa vuole ridare un volto a tutti coloro che, appartenenti a diverse etnie e religioni, vennero ridotti dal regime nazista a numeri di una macabra contabilità.

L’espressione “inciampo” va intesa non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.

Le Stolpersteine, ideate nel 1996 da Demnig, sono oggi oltre 60.000, posate in decine di Paesi europei e recentemente anche in Argentina. Le Pietre di inciampo a Casalecchio di Reno saranno le prime posate nel territorio bolognese.

Nel 2016 io stesso mi ero impegnato per la diffusione delle pietre d’inciampo, presentando una risoluzione approvata dall’Assemblea Regionale. Sono quindi particolarmente contento della posa di oggi e spero di assistere presto a nuove installazioni a Bologna. Come scriveva Primo Levi, infatti, l’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.

Qui il link alla nostra risoluzione:
http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/articolo?urn=er:assemblealegislativa:attoindirizzoapprovato:10;2268

Qui il link al programma completo/volantino:
http://www.istitutoparri.eu/files/pietredinciampo_2018(1).pdf

Parità. Convenzione Istanbul e indennizzi più alti a chi subisce violenza, ok della Commissione

La commissione Parità ha approvato una risoluzione PD per promuovere la proposta di una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. La risoluzione Pd, che ha come prima firmataria Mori (a cui si sono aggiunti i consiglieri Pd Francesca Marchetti, Mirco Bagnari, Barbara Lori, Paolo Zoffoli, Katia Tarasconi, Enrico Campedelli, Antonio Mumolo, Luca Sabattini, Stefano Caliandro, Nadia Rossi, i consiglieri di Sinistra Italiana Yuri Torri e Igor Taruffi e la consigliera Silvia Prodi del gruppo misto-Mdp), mira “a promuovere nelle sedi nazionali competenti la proposta di una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul che, al pari della legge quadro regionale del 2010, affronti il contrasto alle discriminazioni di genere a tutto campo, investendo in particolare sulla prevenzione dei femminicidi”. Ma non solo. Nella risoluzione viene sollevato un punto già affrontato durante la Conferenza regionale delle elette: quello degli indennizzi, “che non sono dei risarcimenti- ha precisato Mori-: per quelli ci si pensa nelle aule dei tribunali. Ma se gli indennizzi da parte dello Stato sono inadeguati si può indebolire il contrasto culturale”.

La maggioranza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna esorta il Parlamento ad approvare lo Ius soli

La maggioranza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna esorta il Parlamento ad approvare lo ‘Ius soli’. L’invito che arriva da viale Aldo Moro passa attraverso l’approvazione di una risoluzione, presentata dal Partito democratico a prima firma Paolo Calvano, che impegna la Giunta a spronare il Parlamento e il governo centrale “a mettere in campo tutti gli strumenti legislativi e politici per approvare definitivamente entro la fine di questa legislatura lo Ius soli”. Un impegno che ha visto la maggioranza (Pd, Sinistra italiana, Misto-Mdp) votare compatta a favore dell’atto d’indirizzo mentre diversificate sono state le scelte delle opposizioni: il Movimento 5 stelle si è infatti astenuto, Lega nord e Forza Italia hanno votato contro. Dopo le schermaglie tra Pd e Sinistra italiana sullo spostamento di risorse dal Reddito di solidarietà al fondo per la non autosufficienza, la maggioranza si riavvicina sulle tematiche che toccano i diritti sociali. In Aula anche una risoluzione a prima firma Silvia Prodi (e siglata anche da Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra italiana) sulla quale il Partito democratico si è astenuto, ottenendo la convergenza dell’ala sinistra della maggioranza sul testo a prima firma Calvano (l’atto di Prodi tecnicamente è stato respinto). La risoluzione Pd impegna inoltre a “promuovere con tutti gli strumenti a propria disposizione un’adeguata campagna informativa sullo Ius soli per evitare ricostruzioni strumentali”. La risoluzione del Partito democratico a prima firma Calvano è stata sottoscritta anche da Giuseppe Boschini, Massimo Iotti, Stefano Caliandro, Francesca Marchetti, Gian Luigi Molinari, Barbara Lori, Roberta Mori, Paolo Zoffoli, Roberto Poli, Valentina Ravaioli, Giorgio Pruccoli, Enrico Campedelli, Luciana Serri, Lia Montalti, Luca Sabattini, Katia Tarasconi, Antonio Mumolo, Marcella Zappaterra, Nadia Rossi, Manuela Rontini. Il dibattito in Aula. Nel presentare la risoluzione Paolo Calvano (Pd) ha rimarcato come non si assista “a improvvisi aumenti o crolli di immigrazione a seconda di chi governa. Sul tema che qui stiamo discutendo l’Italia è rimasta indietro rispetto all’Europa dove si trovano diverse forme di Ius soli: come in Germania, Belgio, Irlanda, Francia, Spagna. Attualmente in Italia è in vigore una normativa che genera un paradosso: un uomo adulto che arriva in Italia dopo dieci anni può richiedere la cittadinanza mentre un bambino che nasce nel nostro Paese deve aspettare la maggiore età. La norma ferma al Senato non dà diritti senza chiedere doveri e non toglie niente a nessuno. E’ una questione di civiltà”.

Donne. Pd-Si-Mdp sollecitano “interventi organici su tutto il territorio nazionale” in contrasto a violenze

“Giunta regionale solleciti Governo nazionale e Parlamento a modificare, già in sede di legge di bilancio 2018, le norme relative al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti, al fine di un adeguato, tempestivo e dignitoso riconoscimento di indennizzi alle vittime di violenza di genere e femminicidio”. A chiedere l’impegno dell’esecutivo regionale, con una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, sono Partito democratico, Sinistra italiana e Articolo 1 – Movimento democratico e progressista, prima firmataria dell’atto Roberta Mori (Pd). La richiesta di Pd, Si e Mdp si estende anche “all’approvazione, prima del termine della attuale legislatura, della legge per gli orfani di femminicidio adottata dalla Camera, nonché agli interventi normativi a tutela delle donne vittime di stalking e atti persecutori”. I tre partiti sollecitano anche la Giunta “a promuovere nelle sedi competenti la proposta di una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul (sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica) che, al pari della legge regionale 6 del 2014, affronti il contrasto alle discriminazioni di genere a tutto campo, investendo in particolare sulla prevenzione dei femminicidi”. Sono, si legge nell’atto d’indirizzo, “almeno 114 le donne uccise da uomini per motivazioni di genere nel 2017”, inoltre, “secondo le ultime stime Istat, sono quasi 3 milioni e mezzo le donne italiane vittime di stalking (almeno una volta nella vita) e oltre 2 milioni quelle perseguitate da un ex partner”. La violenza contro le donne, spiegano i firmatari del documento, “necessita di una strategia integrata e multidisciplinare di interventi promossi in modo organico e uniforme su tutto il territorio nazionale”. La risoluzione è stata sottoscritta anche da Francesca Marchetti, Stefano Caliandro, Nadia Rossi, Mirco Bagnari, Barbara Lori, Paolo Zoffoli, Katia Tarasconi, Enrico Campedelli, Antonio Mumolo, e Luca Sabattini del Pd, Yuri Torri e Igor Taruffi di Si e Silvia Prodi di Mdp (Misto).